Golden Retriever del Lago di Vico

mercoledì 21 maggio 2008

Attivazione mentale: come e perché


La vita dei nostri cani è priva di problemi da risolvere, non hanno bisogno di darsi da fare per ottenere il cibo, non devono ingegnarsi per vivere come fanno i randagi. Qualsiasi problema glielo risolviamo noi. Vita comoda, ma forse troppo poco "animale", nel senso che usano poco la capacità di ragionamento che porta ad affrontare e risolvere dei problemi.
Negli ultimi tempi si sente parlare sempre più spesso dei Giochi di Attivazione Mentale, che servono per far risolvere un “problema” al cane, tenendo così allenata la sua mente. Lo scopo del gioco è prendere un biscotto nascosto sotto un bicchiere, un cilindro, un piatto rotante, una scatola etc. I giochi hanno diversi gradi di difficoltà, si inizia con quelli più semplici e man mano si passa a quelli più difficili. Si concedono 20’ al cane per risolvere il problema; se non ci riesce non è importante, ma bisogna concludere il gioco per evitare che si stressi troppo. Si toglie il gioco e gli si dà una facile alternativa, in modo che la situazione finisca in maniera positiva.
Noi non dobbiamo fare assolutamente niente: non parlare, incitarlo né sgridarlo. Se viene verso di noi in cerca di aiuto bisogna ignorarlo, se si ferma o si disinteressa del gioco non bisogna né restarci male né dare su di lui un giudizio negativo.
I giochi non sono un test di intelligenza. A volte vengono usati per alleviare la noia di un cane costretto a casa e dargli la possibilità di impegnarsi in qualcosa e stancarsi mentalmente. Sono un’occasione in più per stimolare il nostro cane, proporgli qualcosa di nuovo, migliorare le sue abilità e accrescere la fiducia in se stesso.
E per noi bipedi sono molto interessanti, per veder confermato quanto sappiamo del nostro cane o magari scoprire qualcosa che non immaginavamo.

Ho partecipato ad un incontro di “Attivazione Mentale” nel 2007. C’erano cani di varie razze e meticci e la cosa più interessante è stato notare i diversi comportamenti davanti ai problemi da risolvere. Ricordo uno Yorkshire che se ne fregava altamente anche dei più prelibati bocconcini, un Pastore delle Shetland caparbio e determinato nello scovarli, un meticcio rapido e intelligente nell’affrontare i problemi.
Quanto ai miei Golden, il loro comportamento ha rispecchiato quanto so del loro carattere; Ciak lento e riflessivo, Mousse impulsiva e agitata.
Da lì è nato il mio interesse e ho continuato a proporre loro alcuni giochi.
Il livello più semplice consiste nel mostrare il biscotto al cane, poi metterlo per terra e capovolgerci sopra un bicchiere.

Jazz e il bicchiere

 

Oppure si mette il bicchiere orizzontale per terra, in modo che rotoli mentre il cane cerca di prendere il biscotto.

Ciak e il bicchiere

 

Mousse e il bicchiere

 

Già in questo livello semplice, si vede la differenza tra Ciak e Mousse. Lui è più rapido a capire di che si tratta e a prendere il biscotto, lei si avventa e fa tentativi un po' a caso e impiega più tempo. Anche Jazz è stato rapido - solo 4" - ed era alla sua prima esperienza...
Invece del bicchiere si possono usare coppette, ciotole, scatole, insomma qualsiasi oggetto che possa essere sollevato o spinto via per prendere il biscotto. I giochi più complessi si trovano in vendita su vari siti.
Una volta che il cane ha superato il problema, si passa al livello successivo. Ogni gioco non va proposto troppe volte, perché una volta capito il meccanismo il cane si impegna sempre meno o può anche perdere l’interesse…

“Va beh, questo lo so fare e allora ?!”
Allora nel prossimo post faremo vedere come ve la siete cavata con i cilindri !

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