Golden Retriever del Lago di Vico

martedì 25 ottobre 2011

Operatore Cinofilo



La persona che lavora nelle Attività e Terapie con il suo cane viene chiamata Operatore Cinofilo. 
Negli ultimi tempi, con il diffondersi della Pet Therapy, si sono moltiplicati anche i corsi per diventarlo, da stage di un we, che lasciano il tempo che trovano, a Percorsi Formativi e Corsi di specializzazione, che forniscono una seria preparazione.
Per diventare OC non basta avere un'ottima conoscenza cinofila e addestrare il proprio Cane, ma bisogna anche imparare a relazionarsi con i pazienti e a lavorare in team.
Sia per il cane che per l'OC le caratteristiche più importanti sono: spontaneità, allegria, pazienza e adattabilità.

Il cane non deve essere un robot che esegue gli esercizi a perfezione. Perché risulti bravo nel lavoro si deve divertire, far quello che gli viene chiesto perché gli piace davvero, non solo per ottenere un biscotto o perché  "forzato" ad ubbidire. 
L'OC deve avere un'ottima conoscenza delle caratteristiche delle malattie dei pazienti, sapere come comportarsi con chi è affetto da sindrome di Down o da autismo, imparare a rapportarsi con chi ha difficoltà motorie o di linguaggio. Deve sentirsi a suo agio anche nelle situazioni più tristi o difficili, essere paziente e comprensivo, sapersi rapidamente adattare alle esigenze di ogni paziente.


Nell'educazione e nell'addestramento del cane è importante usare sia i comandi gestuali che quelli verbali perché il cane potrà trovarsi a lavorare con utenti con difficoltà di linguaggio o motori. I comandi come "seduto, terra, vieni, resta" sono naturalmente alla base della preparazione del cane, così come camminare al guinzaglio lentamente e senza tirare. 
L'addestramento consiste nell'insegnargli a riportare un oggetto che viene lanciato, a cercare un gioco o un biscotto nascosti, a saltare dentro un cerchio o compiere un percorso di agility. 


Queste sono le Attività più usate con gli utenti e quindi il cane va abituato a rispondere ai comandi di un'altra persona e non solo a quelli dell'OC. E' forse uno degli aspetti più difficili, in quanto gli abbiamo insegnato ad avere l'attenzione su di noi, a seguire le nostre mani e la voce, a considerarci sempre il suo punto di riferimento. Per abituarlo ad interagire con altre persone si fanno delle simulazioni, così come per fargli prendere confidenza con la sedia a rotelle e il deambulatore. 
Nel caso dei miei Golden Retriever, con Ciak ci è voluto più tempo, in quanto ha iniziato a lavorare a cinque anni, mentre con Mousse è stato più facile perché è stata abituata e preparata sin da cucciola.
Il cane viene introdotto gradualmente nelle Attività, in modo che possa abituarsi ai diversi luoghi di lavoro. I primi tempi viene portato nelle strutture solo per farlo assistere al lavoro degli altri cani - e fargli capire che non si può giocare appena se ne vede uno - per fargli prendere confidenza con il luogo, le persone e i rumori. Pochi minuti ogni volta, che servono anche per valutare le sue reazioni e i segnali di stress. 
In questa fase si valuta anche con quali pazienti potrà lavorare meglio; se ha un indole calma può essere adatto a chi mostra paura e agli anziani con maggiori difficoltà motorie, se è più vivace lavorerà meglio con chi ha bisogno di venir stimolato.
E' importante che l'OC stia sempre attento ai segnali di affaticamento, disagio, stress e che interrompa il lavoro se si accorge che il cane manifesta qualche problema. 



Spazzolare il cane è una delle Attività che si propongono spesso ai pazienti; suscita il rilassamento e il piacere di accudirlo. Il cane va quindi abituato a venir spazzolato in varie maniere, magari anche contro pelo; naturalmente l'OC deve stare attento che il paziente non sia troppo brusco e non gli faccia male, perché il cane non va sottoposto a nessun tipo di azione molesta.
E' importante conoscere il comportamento dei pazienti; informarsi subito se possono avere comportamenti violenti, se tendono a mettere in bocca qualsiasi cosa, per evitare, per esempio, che mangino i biscotti che gli diamo per premiare il cane.
Anche l'OC deve fare attenzione a certe reazioni dei pazienti verso di lui, come tirare i capelli o strappare qualcosa di mano. Non deve scoraggiarsi davanti agli utenti meno reattivi, né farsi coinvolgere troppo da quelli che tendono a monopolizzare l'attenzione su di sé. 
Spesso si lavora con due OC e due cani in spazi stretti e bisogna fare attenzione a non intralciarsi, a non far correre due cani verso la stessa pallina, a dividersi gli utenti rispettando i tempi per ognuno.



Come dice Claudio De Cato, il responsabile cinofilo dell'A.N.U.C.S.S., l'Operatore Cinofilo è h24, cioè lavora 24 ore al giorno.
L'impegno infatti non si limita alle ore di Attività, ma comprende l'addestramento, le passeggiate, i giochi, tutto ciò che riguarda il benessere del cane. L'attenzione alla sua salute è fondamentale, quindi al di là dei vaccini, degli antiparassitari e dei normali controlli, si effettuano le analisi del sangue almeno due volte l'anno.
Una giornata di lavoro si svolge così:

  •  il cane almeno deve mangiare almeno 4 ore prima dell'inizio delle attività
  • va spazzolato e vanno ulite le orecchie, mentre le unghie vanno tagliate il giorno prima
  • si prepara la borsa con i giochi, i biscotti, le spazzole, la ciotola e una bottiglietta d'acqua, un asciugamano per il cane, salviettine, fazzoletti
  • si arriva sul posto dell'intervento almeno mezz'ora prima, per far rilassare il cane in uno spazio aperto e fargli fare i bisogni.
  • si organizza il lavoro con l'assistente, la psicologa e gli altri OC
  • dopo il lavoro, si scambiano impressioni con gli altri componenti del team, si compila una scheda dell'intervento

    Il cane non deve lavorare vari giorni di seguito, ci deve essere almeno un giorno di riposo tra un intervento e l'altro. Non lavorerà se affetto da qualsiasi problema di salute o se è in calore.
    Nelle Strutture in genere si lavora per due ore e vengono impiegati vari cani, in modo da non affaticarli troppo. Nella nostra sede e con i singoli utenti l'Attività dura dieci, quindici minuti e in genere il Cane lavora con uno o due ragazzi.



    La metodologia dell'ANUCSS prevede il lavoro in team multidisciplinare; con l'OC lavora un'assistente sociale, un'educatrice o una psicologa, mentre un'altra psicologa partecipa alle Attività come osservatore esterno e una tirocinante si occupa delle riprese. La scelta delle Attività e Terapie per ogni utente, la valutazione degli obiettivi da raggiungere, l'organizzazione tra gli OC e la scelta dei cani più adatti fanno parte della fase iniziale del lavoro. Prima di ogni incontro, si organizza il programma di lavoro; la psicologa indica se ci sono dei cambiamenti da apportare rispetto agli incontri precedenti, si scambiano opinioni con OC e assistenti sulle Attività da riproporre e quelle da cambiare.
    Nella collaborazione tra l'OC e la figura scientifica è fondamentale la divisione dei compiti, per non accavallarsi nell'interazione con gli utenti. L'attenzione dell'OC è principalmente sul cane e la sua gestione, funge da ponte tra lui e l'utente, mentre la figura scientifica si concentra più sull'utente. 
    A volte nelle strutture come Case di Riposo e Centri Riabilitativi si collabora anche con il personale interno, come il fisioterapista che può consigliare gli esercizi motori più adatti ad ogni paziente o lo psicologo che si affianca al team nella gestione degli utenti.
    Altra fase molto importante del lavoro è la visione delle riprese fatte durante gli interventi. Rivedersi aiuta a notare cosa ha funzionato e cosa va corretto, permette di osservare più attentamente se stessi e il proprio cane e valutare la qualità del nostro lavoro. Serve a studiare con calma le reazioni e i progressi degli utenti, notare certe espressioni e atteggiamenti che durante le attività è difficile cogliere nel loro insieme.
    Per quanto mi riguarda, ho imparato molto anche guardando gli altri OC mentre lavoravano o le riprese delle strutture dove non ero presente. Ogni OC ha una sua personalità, un suo modo per interagire con gli utenti, un'inventiva nel proporre i giochi e nel gestire il cane. 
    Compito dell'Oc è anche perfezionare la sua cultura cinofila partecipando a seminari e corsi, perché in questo campo non si finisce mai di imparare. Non si deve limitare all'ambito della Pet Therapy, ma ampliare il più possibile la sua conoscenza sul mondo cinofilo. Nel mio caso, ad esempio, mi è stato utile partecipare ad incontri e corsi sulla discriminazione olfattiva, i giochi di attivazione mentale, il TTouch e il Free Style.




    Nei miei dieci anni da OC, ho vissuto un'esperienza intensa, stimolante, divertente e commovente. Mi sono ritrovata in un mondo "diverso" scoprendone le mille sfaccettature, cambiando il mio punto di vista su tanti aspetti della vita. 
    Ho avuto la fortuna di trovare nell'A.N.U.C.S.S. persone competenti e appassionate, che lavorano con serietà e impegno. Da loro ho imparato molto, ho condiviso tanti momenti importanti ed esperienze stimolanti; l'Associazione è diventata col tempo una delle realtà centrali della mia vita.
    E' stato un percorso terapeutico anche per me, un modo di rendermi utile con i miei cani, un'Attività che mi ha mostrato quali grandi benefici possa apportare la Pet Therapy e che fantastici co-terapeuti siano stati Ciak e Mousse.

    2 commenti:

    1. Anonimo12:33 AM

      credo che ciò che hai scritto sia molto importante per chi fa questo servizio e per chi non conosce cosa significhi la pet therapy. Quando elenchi ciò che bisogna fare con il cane prima di andare in pet therapy, leggendoti ho immaginato come un grande team di lavoro.
      Le foto che hai messo sono belle ma quelle con le zampe e la mano sono bellissime.
      una zampata da tutti noi.
      meri

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    2. Amo moltissimo i cani, sono animali splendidi.

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